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Articoli [in aggiornamento]

Ragionare sulla salute mentale da un punto di vista di genere è politica

“È tutto nella sua testa”. È questo il titolo di un nuovo libro pubblicato negli Stati Uniti (e speriamo presto tradotto in italiano), dedicato alla salute delle donne. Fa riferimento al fatto che, quando una donna parla di un suo stare male, di sintomi e di sensazioni, la maggior parte delle volte non viene creduta oppure viene sminuita. Questo non essere ascoltata, va a normalizzare un malstare delle donne, riducendo spesso i loro malesseri a delle semplici lamentele.

È il ciclo, sono gli orm

Avete mai sentito parlare di Stefano Furlan?

Vivo a Trieste da quasi otto anni e a Valmaura non ci vado spesso, ma in un giorno preciso dell’anno prendo la linea 10 che parte dal centro, attraversa il rione di San Giacomo dove abito e arriva al capolinea, in via Valmaura, che è un viale alberato costeggiato da un muro tutto dipinto.

Uno dei murales è il ritratto di Stefano Furlan. A fianco c’è una data – 8.2.1984 – e una frase: «Noi non dimentichiamo». Quando nel dicembre del 2017 gli artisti Caktus&Maria lo stavano dipingendo con le bomb

L’insano piacere di creare nuove istituzioni totali

Ci siete cascati ancora: volevate creare un nuovo luogo di reclusione di cui non sentivamo il bisogno. Questa pandemia sembrava già giustificare azioni ingiustificabili (come spostare persone con Covid-19 dentro le residenze per gli anziani – vedi qua) ma siete riusciti a pensarne una ancora più grossa. Mi sto riferendo alla crudele idea di spostare le persone ammalate dalle case di riposo, ormai inesorabilmente infette, su una nave da crociera[1]. La nave dei vecchi, la nave covid, la nave ospe

Cara Einaudi, di che arte stai parlando?

Nel 1968 veniva pubblicato dall’editore Einaudi L’istituzione negata. Rapporto da un ospedale psichiatrico, a cura di Franco Basaglia. Con questo libro l’orrore del manicomio veniva svelato. L’opera ha un impatto straordinario: 8 edizioni di cui due nel corso del 68, 60mila copie vendute, premio Viareggio per la saggistica e tradotto in numerose lingue. Nel 1969, sempre per Einaudi, Franco Basaglia e Franca Ongaro curano Morire di classe: la condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e G

Lo spazio pubblico non è più pubblico

«I selvaggi non hanno fucili. È questo il vero significato dell’essere selvaggi, una condizione che possiamo definire come di dipendenza rispetto allo spazio, così come viceversa si parla del dominio dello spazio da parte dell’esploratore. Il rapporto tra padrone e selvaggio è un rapporto spaziale»

Chi sei determina in quali spazi tu puoi stare: questo potrebbe benissimo essere un breve riassunto dell’ultimo libro di Wolf Bukowski, La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro,

Un centro di salute mentale a cinque stelle

Esattamente cinquant’anni fa, Franco Basaglia insieme a un gruppo di giovani medici entrava nel manicomio di Trieste, il San Giovanni. Mi immagino una bella giornata di novembre, con gli alberi che iniziano a colorarsi con i toni autunnali ma nella realtà, probabilmente, non c’era nessun elemento positivo in quell’arrivo: era un manicomio con migliaia di degenti, ognuno sistemato in una palazzina con recinzioni e sbarre alle finestre, divisi tra uomini e donne e ulteriormente divisi tra cronici,

Stadi vuoti questure piene

Sono le due di pomeriggio di una domenica di sole e bora. Siamo a Trieste, fuori dalla questura. Nello stesso momento in cui fischia il calcio di inizio che vede undici giocatori della Triestina contro undici giocatori della Fermana, altre tredici persone entrano in questura. Devono firmare, ovvero segnare il loro nome e cognome su un apposito registro. Un’ora e mezza dopo, alla fine della partita, in tre devono tornare e firmare nuovamente. Sono i diffidati della Curva Furlan, il gruppo ultras

La lunga storia della guerra agli «improduttivi»

Ogni mattina, in Italia, qualcuno si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone che vuole additarlo come untore di questa pandemia. L’elenco è lungo e sempre in aggiornamento: ci sono stati i cinesi, i runner, chi fa aperitivi, gli studenti fuori sede che tornano a casa. I vecchi che uscivano senza mascherina erano già in questo elenco ma ora hanno guadagnato una nuova caratteristica: sono vecchi che non partecipano «allo sforzo produttivo del paese».

Una semplice e breve analisi del t